Sentiero della leggenda Santa Cristina

Per seguire le tracce di una storia affascinante, per conoscere da vicino la cultura della Val Gardena e per venire premiati, in dirittura d'arrivo, con un panorama davvero mozzafiato.

Che cosa lega la Val Gardena a Santiago di Compostela? E come ha fatto un'anatra arrosto a salvare il figlio di un conte da morte certa? Se vuoi saperne di più, allacciati gli scarponi e imbocca il sentiero di San Giacomo.

Il sentiero si dirama in due percorsi differenti, uno corto e uno più lungo. Per affrontare il sentiero corto, che misura circa 5,7 km, ci vogliono in media due ore di cammino; per completare il sentiero lungo, che invece tocca i 7,5 km, sono necessarie almeno due ore e mezza. Al rientro puoi prendere l'autobus per Santa Cristina oppure ripercorrere semplicemente il sentiero in direzione contraria.

L'Autostrada del Brennero (A22) conduce in Val Gardena, che dista circa 15 km dall'uscita per Chiusa. All'arrivo troverai parcheggi liberi a volontà: lascia la tua auto nella piazza principale o se preferisci nel parcheggio sotto la palestra.

La Val Gardena è ben servita anche dai mezzi di trasporto pubblico: l'autobus 350 parte ogni mezzora da Ponte Gardena o Chiusa diretto a Santa Cristina. Scendi alla fermata davanti al municipio e cammina per 10 minuti fino al punto di partenza del sentiero. Puoi trovare tutti gli orari su SüdtirolMobil.

Il vero e proprio punto di partenza è davanti al Residence Sovara a Santa Cristina, e si raggiunge tramite una strada secondaria. 

Il sentiero della leggenda evoca la storia di San Giacomo, riportata su numerosi tabelloni collocati lungo la via, da Ortisei all'omonima chiesetta. La storia ha luogo nel XIV secolo. All'epoca i conti Stetteneck, che vivevano in un castello in Val Gardena, decisero di andare in pellegrinaggio a Santiago di Compostela insieme all'adorato figlio ventenne Giacomo.

Durante una sosta in un castello in Spagna la figlia del nobile che li aveva ospitati s'innamorò perdutamente del giovane gardenese, il quale però non ricambiò il suo amore. Offesa e umiliata, la donna respinta giurò vendetta ed escogitò un piano: dopo aver nascosto dei preziosi tra gli averi del giovane, lo accusò pubblicamente di furto. Apparentemente colto in flagrante, il conte fu arrestato e impiccato, mentre suoi genitori, col cuore spezzato, continuarono il pellegrinaggio.

Sulla via del ritorno i conti si accorsero con loro sommo stupore che il figlio era ancora vivo, così chiesero al conte spagnolo di rilasciarlo. Costui, scettico, si convinse del miracolo solamente dopo aver visto un'anatra arrosto spiccare il volo. Sua figlia confessò il crimine e Giacomo e i suoi genitori poterono finalmente tornare a casa, in Val Gardena, sani e salvi. Il giovane conte, riconoscente per la grazia ricevuta, fece costruire una cappella proprio vicino al suo castello. Dopo tutti questi secoli la cappella è ancora in piedi ad accogliere i suoi fedeli, a differenza del castello che è andato completamente distrutto.

Il sentiero della leggenda non è neanche lontanamente lungo e difficile come il viaggio in cui Giacomo e i suoi s'imbarcarono allora. Di facile percorrenza e piacevolmente variegato, il percorso conduce lungo i boschi e offre diverse prospettive del Sassolungo. Se ti stanchi e vuoi riposare, troverai sempre qualche panchina e punti di sosta dove prendere una pausa lungo il sentiero.

Chi comincia l'escursione partendo dalla chiesa parrocchiale di Santa Cristina può seguire il sentiero che taglia la foresta. Su questo percorso, sono collocati 16 pannelli realizzati dagli studenti della scuola primaria di Santa Cristina, che raccontano nel dettaglio la leggenda.

Il percorso attraversa poi la fattoria Festil, dalla quale gli escursionisti potranno ammirare la chiesa in lontananza. Un breve tratto di strada in salita conduce infine davanti alla cappella, considerata la chiesa madre della Val Gardena. Anche se la data 1181 incisa sul campanile indica l'inizio dei lavori di costruzione secondo la leggenda, la chiesa fu terminata solo nel XIII secolo. L'aspetto della cappella è il risultato delle numerose ristrutturazioni che si sono succedute nei secoli: mentre la facciata è gotica, gli interni presentano infatti un mix di elementi gotici e barocchi.

L'altare maggiore creato dai fratelli Vinazer-Pescosta è un vero capolavoro, così come gli affreschi esterni che raffigurano San Cristoforo insieme al bambin Gesù. Dopo aver visitato la chiesa, la versione più breve del sentiero della leggenda ti porterà indietro a Santa Cristina. In alternativa, puoi intraprendere l'alta via che attraversa la fattoria Ulëta e la via Plesdinaz, ancora più bella.

La chiesa di San Giacomo è uno dei luoghi da fotografare più popolari di tutta la Val Gardena. Chiunque intraprenda questa escursione e arrivi fino a destinazione non può non immortalare il momento, con il Sassolungo sullo sfondo.

Diverse panchine e aree di sosta posizionate lungo il percorso ti inviteranno a fare una pausa e a consumare uno spuntino in mezzo alla natura incontaminata. E per chi si vuole concedere una coccola dopo tutto questo camminare, c'è il caratteristico Albergo Somont in località San Giacomo, dove la famiglia Insam e il suo staff vi sorprenderanno con le specialità culinarie del Sudtirolo. L'hotel è servito anche da una fermata dell'autobus, utile per ritornare comodamente a Santa Cristina.